ulissismo

Calipso e Ulissse, Böcklin, 
ulissismo: da Ulisse indica:
- tutte le opere che si sono ispirate alla figura, ai valori e ai motivi di Odisseo;
- l'esaltazione della brama di conoscenza, del desiderio dell'uomo di superare i propri limiti e dare significato alla propria vita;
- il desiderio di liberarsi da ogni legame interiore ed esteriore, trovando la propria stabilita' nella continua trasformazione.

Io e ’ compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov’Ercule segnò li suoi riguardi,

acciò che l’uom più oltre non si metta:

da la man destra mi lasciai Sibilia,
da l’altra già m’avea lasciata Setta.
Inf - XXVI106,111

L'enigma dell'oracolo, De Chirico
Un Ulissìde egli era.
Perpetuo desìo della terra
incognita l'avido cuore
gli affaticava, desìo
d'errare in sempre più grande
spazio, di compiere nuova
esperienza di genti
e di perigli e di odori

terrestri.
G. d’Annunzio

E il vecchio Eroe sentì che una sommessa
forza, corrente sotto il mare calmo,

spingea la nave verso le Sirene. Pascoli

Cuentan que Ulises, harto de prodigios,
Lloró de amor al divisar su Itaca
Verde y humilde. El arte es esa Itaca
De verde eternidad, no de prodigios. Borges

cattivo - malo

cattivo: dal latino captivus = prigioniero, schiavo (come ciao) Captivus da captus, participio passato del verbo capere = prendere, catturare, afferrare, l'uomo "catturato" diventa malvagio quando nel medioevo per indicare persona abbandonata da dio si diceva "captivus diaboli" = prigioniero del diavolo ossìa tutto ciò che era "non buono".

cattività ha mantenuto il suo significato originario perché parola dotta, non usata dal volgo, così come il verbo cattivare. Invece per indicare malvagità si creò il termine cattiveria.

in spagnolo malo, dal latino malus.

Incontanente intesi e certo fui
che questa era la setta d’i cattivi,
a Dio spiacenti e a’ nemici sui  Inf, 3 -61

diavolo - demone - satana - lucifero

La caduta di LuciferoGustave Doré
diavolo dal latino tardo diabŏlus = dividere, calunniatore, accusatore, dal greco -διαβάλλω diabàllo =  calunniatore e diffamatorio; fu usato nel III secolo a.C. per tradurre, nella  Septuaginta, l'ebraico Śāṭān. Nell'ebraismo il termine biblico ha-satan (שָׂטָן) significa l'avversario,  l'ostacolo, o anche l'accusatore in giudizio, (sottolineando così che Dio viene visto come il Giudice finale). Nel Libro di Giobbe (Iyov), ha-satan è la qualifica, non il nome proprio, di un angelo sottomesso a Dio: egli è il capo-accusatore della corte divina, ha-satan non è malvagio, ma piuttosto indica a Dio le cattive azioni ed inclinazioni dell'umanità.   Negli scritti cristiani  satana  = avversario, nemico di Dio. 

demonio:  dal latino tardo daemonium e questo dal greco δαιμόνιον, daimónion, δαιμόνιος, daimónios = appartenente agli dèi, ammirabile, sorprendente il cui significato originario in lingua greca è quello di  dèmone = essere divino, un essere che si pone a metà strada fra ciò che è divino e ciò che è umano, con la funzione di intermediare tra queste due dimensioni. Tale termine greco nel Nuovo testamento è presente sia con l'originale senso neutro di divinità che con quello di angelo caduto.

Bonaiuto - qui -
lucifero: portatore di luce dal latino lucifer, composto di lux (luce) e ferre (portare), indica la cosiddetta stella del mattino, cioè il pianeta Venere. Nella Vulgata, cioè la versione in latino della Bibbia, il termine portatore di luce è utilizzato due volte: una volta nell'Antico Testamento e una volta nel Nuovo Testamento; esso è inserito da Pietro come termine allegorico e morale, mentre nell'Antico Testamento è appunto il profeta Isaia ad applicare tale nome al re di Babilonia, la cui caduta è oggetto dell'ironia del profeta. I Padri della Chiesa tennero dunque conto del frequente accostamento sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento di Babilonia al regno del peccato, dell'idolatria e della perdizione.

malebranche: gruppo di diavoli presenti nell'Inferno di Dante (nei canti XXI, XXII e XXIII), deputati a controllare che i dannati della quinta bolgia dell’ottavo cerchio, quello dei fraudolenti, i barattieri, non escano dalla pece bollente. Essi sono dotati di uncini con i quali graffiano e squartano tutti coloro che osino affacciarsi. Nome inventato da Dante e significa propriamente cattivi artigli (le "branche" sono gli artigli leonini), riferendosi proprio agli uncini.

Tra' ti avante, Alichino, e Calcabrina",
cominciò elli a dire, "e tu, Cagnazzo;
e Barbariccia guidi la decina.

Libicocco vegn'oltre e Draghignazzo,
Cirïatto sannuto e Graffiacane
e Farfarello e Rubicante pazzo.

(Inf. XXI vv. 118-123)

Oh me dolente! come mi riscossi
quando mi prese dicendomi: "Forse
tu non pensavi ch’io löico fossi!"
.
(Inf. XXVII, 121-123)




demonio - diablo - lucifer - satanás