Il nome delle composizioni si rifà all'antica festività spartana delle gimnopedie (Γυμνοπαιδίαι). Durante queste celebrazioni aveva luogo la gimnopedia, una danza processionale di efebi nudi, e dove gli spettatori venivano limitati agli uomini non ancora sposati, seguita da canti ed esercizi ginnici (termine che deriva appunto dal greco gymnós cioè ‘nudo’).